I RITRATTI DEGLI SCIENZIATI
I RITRATTI DEGLI SCIENZIATI
Gli arredi dell’antica Farmacia Mazzolini Giuseppucci a Fabriano ripercorrono la storia del progresso scientifico e tecnologico tra il XVIII e il XIX secolo, con rappresentazioni allegoriche di scoperte e strumenti di laboratorio e 25 ritratti fedeli di uomini di scienza di fama internazionale. I ritratti sono disposti su due livelli ed eseguiti con tecniche diverse sulla base di stampe circolanti all’epoca.
In primo piano, sulle cuspidi degli armadi-vetrina, 15 busti a tutto tondo riproducono i volti di Amedeo Avogadro, Claude-Louis Berthollet, Stanislao Cannizzaro, Humphry Davy, Michael Faraday, Benjamin Franklin, Antoine-Laurent Lavoisier, Philipp Eduard Anton von Lenard, Raffaele Piria, Arnaldo Piutti, Sebastiano Purgotti, Victor Regnault, Wilhelm Konrad Röntgen, Francesco Selmi e Alessandro Volta.
Sul soffitto ligneo, in posizione simbolica e in tondi scolpiti a basso rilievo, troviamo poi le effigi di 10 celebri medici e farmacisti di provenienza nazionale ed europea: Pietro Albertoni, Giovanni Campani, Arnaldo Cantani, August Wilhelm von Hofmann, Mathieu-Joseph-Bonaventura Orfila, Giuseppe Orosi, Silvio Plevani, Nestore Prota Giurleo, Francesco Ratti e Dioscoride Vitali.
Specializzato in fisiologia, si laureò in medicina nello studio di Padova. Fu precursore negli studi di medicina legale e di fisiologia sociale. Nel 1833 iniziò a pubblicare, insieme al chimico Guareschi, gli “Annali di Chimica e Farmacologia”, divenuti ben presto la più autorevole rivista di farmacologia e chimica medica.
Tenace cultore di studi matematici e fisici dedicati agli atomi e alle molecole, rivestì importanti incarichi pubblici. Nel 1811 formulò la teoria, nota come Legge di Avogadro, sulla composizione delle molecole degli elementi, enunciando che potevano essere costituite da più atomi e che volumi uguali di gas contenevano lo stesso numero di molecole. Nel 1841 pubblicò i suoi studi nella summa: Fisica dei corpi ponderabili, ossia Trattato della costituzione materiale de’ corpi.
Noto come uno dei fondatori della chimica e della fisica contemporanea, si laureò in medicina a Torino nel 1770. Subito dopo si trasferì a Parigi dove conobbe Lavoisier, con il quale collaborò per la pubblicazione del Méthode de nomenclature chimique (1787). Nel 1791 pubblicò gli Eléments de l’art de la teinture, che rappresenta il più sistematico trattato di chimica tintoria dell’epoca.
Fu docente di farmacologia a Firenze e di botanica e scienze naturali all’Università di Siena dove curò, nel 1860, la preparazione del primo nucleo dell’Erbario. Nella stessa città diresse il Museo di Storia naturale e l’Orto botanico. Nel 1867 compilò il primo catalogo della collezione dei minerali dell’Accademia dei Fisiocratici di Siena, che aveva fondato nel 1861.
In gioventù fu apprezzato preparatore chimico all’Università di Pisa, nel laboratorio diretto da Raffaele Piria. Il suo contributo alla storia della scienza è di portata universale. Cannizzaro, infatti, con metodo sicuro e chiarezza galileiana trovò i pesi atomici degli elementi, permettendo alla teoria atomica di porsi alla base di tutta la chimica, inorganica e organica. Maestro di una generazione di importanti chimici, Cannizzaro fu accademico dei Lincei e di Francia. Dal 1901 alla morte fu presidente dell’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL.
Appassionato di scienze naturali, si laureò in medicina all’Università di Praga. Chiamato in Italia, insegnò nelle università di Pavia, Milano e Napoli. Accanito promotore del “positivismo nella medicina”, sostenne la necessità dell’osservazione sperimentale nello studio delle patologie.
Al Medical Pneumatic Institution di Bristol si distinse per lo studio degli ossidi dell’azoto, scoprendo gli effetti fisiologici del protossido. È considerato il fondatore dell’elettrochimica per aver isolato col sistema elettrolitico prima i metalli alcalini e in seguito gli altri elementi. Dimostrò inoltre che il diamante è composto da carbonio puro. Fu presidente della Royal Chemical Society di Londra dal 1820 al 1827.
Fisico e chimico britannico, nel 1812 frequentò un corso tenuto dal chimico Humphry Davy, del quale divenne poi assistente. Faraday fu il più insigne scienziato sperimentale dei suoi tempi, ottenendo notevoli risultati nello studio dell’elettricità e del magnetismo. Ha gettato le basi per la costruzione sia dei generatori (dinamo e alternatori) sia dei motori elettrici.
Scienziato e letterato, fondò la prestigiosa American Philosophical Society. Della sua poliedrica attività di ricerca, la sua scoperta più nota è quella che il fulmine non è altro che una manifestazione di elettricità. Celebre è il suo esperimento sul potere delle punte con il “cervo volante elettrico”, un particolare aquilone utilizzato per catturare scariche atmosferiche durante i temporali, che lo portò a inventare il parafulmine nel 1752. Per la sua attività di politologo è considerato il teorizzatore degli Stati Uniti d’America.
Ricercatore di chimica organica, fu allievo e assistente di Justus von Liebig. Dal 1861 al 1863 fu membro della Royal Chemical Society di Londra. Rientrato in Germania, fondò la Deutsche Chemische Gesellschaft, una delle istituzioni che maggiormente contribuirono alla riforma della pratica chimica in Europa, valorizzando il ruolo del chimico.
Iscritto alla facoltà di legge studiò privatamente chimica e scienze naturali. È considerato il fondatore della chimica moderna. Egli affermò che la teoria del flogisto (la terra infiammabile a cui si doveva la combustibilità dei corpi) era errata. Lavoisier comprese la composizione dell’aria, scoprì il ruolo dell’ossigeno nella combustione ed enunciò le leggi della conservazione della massa e degli elementi. Decisivo fu il contributo alla creazione della nomenclatura chimica razionale.
Fisico tedesco, studiò a Budapest e insegnò fisica teorica e sperimentale a Heidelberg. Nel 1905 vinse il Premio Nobel per la fisica, per gli studi dedicati ai raggi catodici. Lavorò sulla teoria della fosforescenza e alla misurazione dei campi magnetici con metodi di resistenza elettrica. Convinto nazionalista, durante il periodo nazista fu il principale consulente scientifico di Adolf Hitler.
Medico, oltre che chimico, studiò a Valencia, Barcellona, Madrid e Parigi. Per le sue numerose e importanti ricerche, è considerato il fondatore della tossicologia moderna. Dopo vari anni di insegnamento all’Università di Parigi, quale decano dell’ateneo attuò un’importante riforma dell’insegnamento della medicina.
Chimico elogiato per le sue grandi capacità pratiche e sperimentali, nei suoi scritti emerge l’impegno teorico a supporto di una più approfondita attività empirica. Laureatosi a Pisa, dopo aver partecipato ai moti del 1848 fu docente di chimica farmaceutica a Firenze. Dal 1860 insegnò all’Università di Pisa dove avviò un laboratorio chimico.
Docente di chimica all’Università di Pisa, fondò l’ “Antologia di scienze naturali” e “Nuovo Cimento”, la rivista scientifica più importante sulla scena italiana. Maestro di una generazione di autorevoli studiosi, il suo laboratorio fu una fucina per lo studio e l’applicazione dei metodi sperimentali. Determinante fu l’impegno di Piria per la creazione di un programma chimico nazionale.
Allievo di Ugo Schiff, come il maestro si era specializzato in chimica organica distinguendosi per i suoi studi sull’asparagina. Insegnò nelle università di Sassari e Napoli; in quest’ultima fondò l’Istituto di Chimica Farmaceutica e Tossicologica, che divenne un centro propulsore della ricerca sperimentale italiana.
Si laureò in chimica farmaceutica a Pavia. Esercitò la professione di farmacista tra Brescia e Milano, divenendo ispettore delle farmacie degli ospedali Fatebenefratelli. A Milano diresse un laboratorio di analisi chimiche, studiando in particolare le applicazioni enologiche.
Studiò a Napoli dove aprì una farmacia; come chimico e farmacista si distinse per la ferrea cultura sperimentale. Il suo laboratorio fu il punto d’appoggio per la pratica farmaceutica di tutti i neolaureati del meridione d’Italia. Professore di chimica e scienze naturali, fu direttore delle riviste “Il Farmacista Italiano ed il Medico Pratico” e “Il Piria”. Progettò un curioso apparecchio, chiamato termoleimetro, per rivelare le frodi negli oli.
Formatosi a Perugia dove insegnò per lungo tempo all’Ateneo, fu uno dei più grandi teorici, insegnanti e sperimentatori della chimica. Pioniere della teoria atomica e delle ricerche d’idrologia, Purgotti è autore di uno dei più importanti trattati di chimica dell’Ottocento. Preziosa è stata la sua opera di riorganizzazione delle svariate teorie fisico-chimiche a lui contemporanee, divulgate da Purgotti alla luce delle indagini sperimentali.
Farmacologo e chimico, dopo essere stato per circa un ventennio l’unico docente di chimica all’Università “La Sapienza” di Roma, nel 1872 fu sostituito nell’importante incarico da Stanislao Cannizzaro, che del Ratti fu un acerrimo detrattore. Docente di chimica farmaceutica, dal 1881 al 1886 Ratti fu presidente del Consiglio Superiore di Sanità. In precedenza aveva presieduto la commissione romana per la riforma degli ospedali dei poveri (1879).
Chimico e maestro indiscusso della fisica sperimentale francese, succedette a Gay-Lussac come professore di chimica all’École polytechinique di Parigi entrando all’Académie des Sciences nel 1840. Pioniere della fotografia, Regnault inventò un calorimetro che porta il suo nome. Instancabile fu l’attività di ricerca e sperimentazione delle regole matematiche nelle più svariate applicazioni.
Si laureò a Zurigo e divenne professore di fisica teorica all’Università di Würzburg. Nel 1895 scoprì casualmente l’esistenza dei raggi X, durante un esperimento con i tubi a raggi catodici. Individuò la proprietà di tali raggi di attraversare campi elettrici e magnetici senza essere deviati. Ma la caratteristica che destò maggior interesse per l’impiego diagnostico dei raggi X fu il loro diverso assorbimento da parte dei tessuti organici. Per questi studi nel 1896 ricevette la Rumfold Medal della Royal Chemycal Society di Londra e nel 1901 il Premio Nobel per la fisica.
Chimico formatosi all’Università di Modena, è autore di importanti ricerche di tossicologia ed è considerato il fondatore della chimica colloidale. Il suo attivismo politico a favore dell’unità nazionale gli precluse l’accesso all’insegnamento universitario. Solo dopo l’Unità d’Italia fu chiamato alla cattedra di chimica all’Università di Bologna.
Dopo aver frequentato il corso di farmacia a Piacenza, nel 1856 si trasferisce a Torino dove lavora in farmacia e segue le lezioni di Raffaele Piria. Fu direttore per molti anni del “Bollettino Chimico Farmaceutico” di Milano e fu uno dei compilatori della Farmacopea Ufficiale del Regno d’Italia pubblicata nel 1892.
Fisico, compì numerose ricerche sull’elettricità e la natura dei gas. Ideò l’elettroforo e l’eudiometro elettrico, migliorò l’elettroscopio e l’elettroscopio condensatore. Le sue ricerche relative ad alcune esperienze sull’elettricità animale lo portarono nel 1800 all’ideazione della pila, primo generatore di corrente elettrica che permise lo sviluppo delle reazioni elettrochimiche.
1896 SCIENZA E NATURA
MUSEO FARMACIA MAZZOLINI GIUSEPPUCCI
COSMESI E PRODOTTI NATURALI
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